Un caso esemplare: la coltivazione del gelso nello Myanmar (Birmania)

Il sito della Reuters ha pubblicato una notizia che ben presto è risulta catturata da altre prestigiose testate giornalistiche internazionali (NYTimes, Wahington Post, etc): in Myanmar, (dal 1989 nome ufficile della Birmania, situato nella parte nord occidentale dell'Indocina - 650 mila km. quadrati - 54 millioni di abitanti), alcune popolazioni, coadiuvate da agenzie ONU, stanno, con successo, inserendo la coltivazione del gelso e la bachicoltura per la produzione di seta in sostituzione delle piantagioni di papavero da oppio, finalizzate alla produzione di droghe quali eroina e morfina.

Ci troviamo a Tangyan nella parte nord orientale del Myanmar, (Birmania), a pochi chilometri dal confine con la Cina, (provincia delle Yunnan), dove più di 41.000 ettari erano ancora nel 2014 coltivati a papavero per produzione di oppio per eroina. (Dati UNODC).

L'albero del Gelso

L'albero del gelso rappresenta un unicum nel panorama degli arbusti da frutto in quanto, oltre ad essere coltivato per le more da gelso, un proteico frutto dalle eccellenti capacità nutritive ed antiossidanti, rappresenta l'elemento fondamentale della bachicoltura in quanto le foglie sono il mangime, dieta fondamentale ed esclusiva, per la crescita del lepidottero Bombyx Mori che darà poi vita al bozzolo di seta. 

Il Gelso un valido protettore dell'ambiente

L'albero del gelso è un albero dalle eccellenti caratteristiche che lo rendono ottimale per una attiva protezione dell'ambiente:

  • è una coltura di copertura che permette una protezione del sottosuolo sottostante e consente tra i vari filari di attivare la rotazione e/o la compensazione delle colture 
  • è in grado di intercettare ed accumulare elementi altamente inquinanti: minerali come mercurio, piombo, cobalto, cadmio, nichel, manganese, zinco e rame
  • Risulta altamente consigliato nei progetti di bonifica del territorio e di risanamento ambientale in quanto ha la capacità di migliora la fertilità del suolo
  • Il gelso può crescere in un ampio intervallo di temperature, da -30°C a +40°C, ed è utilizzato per ripristinare aree desertificate e per ricreare la vita in aree salate dopo inondazioni marine o creazioni di zone paludose
  • il gelso mantiene vitale il sottosuolo, assicurando le migliori condizioni di vita a microrganismi in decomposizione, ai piccoli insetti
  • I gelsi ottimizzano e drenano le falde acquifere e bilanciano la differente ritenzione idrica e permeabilità dei diversi sottosuoli
  • La ramificazione delle radici del gelso riduce fino al 10/20% il deflusso dell'acqua durante fenomeni naturali particolarmente gravi, gli arbusti riducono l'impatto della pioggia

Il gelso e la bachicoltura la loro sostenibilità sociale ed economica

Quando si parla di attività produttive localizzate in alcune delle parti maggiormente povere del pianeta si scorda spesso di valutare la loro incidenza in funzione delle prospettive e delle effettive possibilità di creascita economica ma anche sociale e culturale delle popolazioni che sono coinvolte.

La coltivazione del gelso e l'allevamento del baco e del bozzolo, la bachicoltura, rappresentano delle attività ta loro strettamente collegate e complementari che vengono portate come esempio di processi di graduale ed armonizzata crescita sociale ed ambinetale. La coltivazione del gelso e la bachicoltura sono infatti in grado di garantire:

  • ritorni dei capitali investiti molto rapidi
  • necessita di investimenti molto limitati
  • è un attività collaterale ed aggiuntiva ad altre mansioni lavorative
  • fornisce un livello di reddito aggiuntivo di particolare rilevanza
  • è un'opportunità di lavoro per tutti i membri della famiglia, in particolare per le donne e gli anziani
  • garantisce un reddito aggiuntivo per aumentare le borse di studio per i bambini
  • è un'attività ideale per l'occupazione femminile e l'uguaglianza di genere, per le minoranze più deboli e tribali

Il progetto UNODC - La seta per finalità economico sociali

Dopo numerosi fallimenti e rinvii e dopo aver perlustrato la possibilità dcon differenti tipologie di colture il programma dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga ed il crimine, (UNODC), attraverso la valorizzazione della bachicoltura ha permesso di di ottenere i primi successi:

  • sempre più famiglie stanno aderendo a programmi di riconversione, più di 1000 agricoltori e 1800 famiglie sono passati da piantagioni di oppio a coltivazioni di gelsi e bachicoltura.
  • Profitti più rapidi dati da un doppio raccolto annuale garantito dalla bachicoltura;
  • Un’attività, quella della coltivazione del gelso e della bachicoltura che ben si adatta a piccolissime realtà produttive spesso associate a famiglie in ambiti rurali;
  • Caduta del prezzo dell’oppio a causa dell’incremento produttivo avvenuto in Afghanistan;
  • L’avvento delle droghe sintetiche.
La coltivazione del gelso e la bachicoltura nella guerra all'oppio

“Questa riconversione “, dichiarano dall’UNODC, “fatta sulla base di una effettiva convenienza economica, grazie al sostegno di sericulturalisti cinesi, determinerà cambiamenti notevoli sia dal punto di vista agricolo, con un miglioramento delle condizioni del territorio, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale con una diminuzione, che risulta già oggi evidente, della criminalità associata alla coltivazione del papavero, nonché al calo della produzione di oppio”